Per sempre me ne andrò per questi lidi,
tra la sabbia e la schiuma del mare,
L'alta marea cancellerà le mie impronte,
il vento disperderà la schiuma.
ma la spiaggia e il mare dureranno...
In Eterno.
Gibran Kahlil

mercoledì 26 dicembre 2012

Che cos'è la felicità?


Che cosa è la felicità?
Che cosa fosse la felicità me lo ero chiesto più volte. Ma mai trovando una reale soluzione a questa domanda. C’erano svariate definizioni, la felicità poteva essere fare un giro in camper, imparare a fare il nodo alle scarpe, poteva essere prendere un bel voto, poteva essere sposarsi, fare un viaggio e avere una famiglia, la felicità poteva essere per tutti una cosa diversa e quindi ero arrivata alla conclusione che la felicità fosse riuscire ad avere più attimi di serenità, dove svegliandoti al mattino non potevi che pensare a quante cose belle ti sarebbero accadute in giornata.
Poi dopo quel giorno. Dopo quella mattina piovosa di inizio estate ho cambiato idea.
La felicità era scomparsa nel momento in cui, in treno, ripensai a tutto ciò che mai più avrei potuto avere, a tutto ciò che era stato e che non sarebbe stato mai più. Cominciai a pensare a quante cose avrei potuto dire e fare, ma che non riuscii a fare.
In un periodo ho pensato di avere tutto il mondo contro, speravo che non fosse vero, speravo che qualcosa sarebbe tornato poi come prima. Ma sapevo nel mio più profondo che non era così. Che niente sarebbe tornato più come prima.
Ho passato un anno della mia vita a chiedermi come sarebbe andata se..
Ma non potevo andare avanti con il senno di poi, non era giusto. Non era giusto nei miei confronti, nei confronti degli altri e non era giusti nei confronti nel destino che stava riservando qualcosa di fantastico.
E chi risolse il mio problema era Lui. Il mio migliore amico, la persona che ancora oggi reputo più importante di chiunque altro. E’ colui che mi fa star bene, che mi fa sorridere quando non ne ho nemmeno voglia è la persona con cui posso scherzare su tutto. Quella con cui mi confido, quella con cui perdo ore di sonno pur di poter parlare al telefono con lui.
E’ la mia persona, la mia immagine e la mia contro immagine io so tutto di lui, come lui sa tutto di me o quasi.
Forse l’unica cosa che non sa è che nonostante lui sia il mio migliore amico, nonostante credo che lui sia il padre che vorrei e il fratello che non ho mai avuto. Ne sono innamorata.
Ne sono innamorata non perché sia particolarmente sexy o particolarmente affascinante, né perché è particolarmente ricco, in gamba. Ne sono innamorata perché è stato l’unico che non ha mai fatto assolutamente niente affinché succedesse. Ne sarei innamorata forse anche se non lo avessi mai conosciuto: lui è l amia felicità.
Se è felice lui lo sono anche io, sono felice nel momento in cui mi abbraccia forte, mi sorride, mi da una pacca sulla spalla, sono felice ogni volta che viene da me e da nessun’altra per parlare di un suo problema. Sono felice quando mi dice che lo capisco più di ogni altra persona, che lo conosco più di se stesso.
Ero felice quando abbiamo dormito assieme, quando tutto quello che non avremmo dovuto fare dopo tutto ciò che era successo una notte d’estate in una fottutissima tenda.
Non ci eravamo baciati di nuovo, quello no. Ma forse se lo avremmo fatto sarebbe stato meglio perché quella mattina eravamo più di amici. Non eravamo migliori amici e basta, ma c’era di più. E lui questo lo sa anche se non lo ammetterebbe mai. E io lo so. Perché c’ero. E ho visto come mi guardava e cosa faceva.
Ma lui resterà sempre così importante da fami mettere da parte tutto il mio orgoglio. Pur di averlo vicino che se lo meriti o meno, io sono disposta a con cedere tutta la mia felicità per lui.
Sono disposta a spingerlo a una vita amorosa felice, nonostante quella non comprenda me. Sono propensa a fare tutto ciò che sia in mio possesso pur di vederlo sorridere, anche se quel sorriso non è per me. E voglio che, almeno in questa amicizia, uno dei due sia completamente felice, nonostante questo comporti  la mia totale infelicità. Ma d’altronde, la vera felicità che cosa è?
Star bene con se stessi, sapere di avere fatto tutto il possibile affinché ciò che potrebbe renderti più felice sia felice. In pratica rendere felice la propria felicità e far si che questa sia sempre dalla tua parte. Nel bene o nel male. E’ lui per me c’è. C’è sempre.
E credo di amarlo anche per questo. Non solo perché è ciò che più mi rende felice, ma anche perché so se che posso contare dopotutto su di lui.
Però la felicità non sempre genera solo amore, la felicità più volte è causa di dolore e di tristezza. A volte è causa di odio.
Odio verso la felicità che non si ha più, odio verso tutto quello che la ostacola.
Io odio la mia felicità perché è causa del mio più assoluto piacere e del mio più assoluto dispiacere.
In un modo o nell’altro si trova sempre il modo per essere felici. In un modo o nell’altro una persona riuscirà sempre a trovare una via più semplice o una via più pericolosa.
Io ho scelto quella più pericolosa, quella che mi porterà alla distruzione, quella che comporterà il mio male e la causa delle mie lacrime. Ma pur di avere un sorriso la maggior parte delle volte, sono anche disposta a versare delle lacrime. Perché ciò che mi rende più felice in assoluto è questo e non farei mai niente per poterlo cambiare.
E anche perché ormai è troppo tardi. Ormai è tardi per cercare uno star bene che riguardi solo me. Perché ovunque io veda, ovunque io giri lo sguardo, in ogni direzione se mi sforzo, posso vedere me nel futuro. Ma quel me nel futuro sarà sempre accompagnato da Lui. E lui è la persona con cui voglio crescere.
Nel bene o nel male.
Che cosa è dunque la felicità? Per alcuni può essere fare un giro in camper, imparare a fare il nodo alle scarpe, poteva essere prendere un bel voto, poteva essere sposarsi, fare un viaggio e avere una famiglia. Poteva essere Lui. Totale e indispensabile felicità è Lui.
Nessun altro.


                                                       Baci.                C. 

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